Cultura

Piuttosto isolata sulla scena culturale internazionale, la Bulgaria rimane per certi aspetti poco nota, ma degna di essere meglio conosciuta e apprezzata in quanto un paese con una cultura molto ricca e particolare, avente delle tradizioni e stile di vita diversissimo rispetto la più grande parte dell’Europa.


La musica popolare Bulgara è unica con le sue armonie complesse e ritmi altamente irregolari, un mix di ritmi asimmetrici, armonia e polifonia. Il canto corale polifonico femminile Bulgaro è conosciuto in tutto il mondo grazie a cori come Il Mistero delle Voci Bulgare, diventato a metà degli anni ’80 una sensazione mondiale con il suo stile unico, cosmico, antico, elettrizzante e vincitore nel 1990 di Grammy Award per l’album “Le Mystère des Voix Bulgares” Volume I, ed il gruppo Trio Bulgarka che ha partecipato anche ai bellissimi album di Kate Bush “The Sensual World” e “The Red Shoes”.

“Izlel è Delio hajdutin”, la canzone eseguita da Valya Balkanska è una delle 100 canzoni che nel 1977 sono state incluse nel Disco d’oro, inserito nelle due sonde spaziali “Voyager 2” e “Voyager 1” come un messaggio musicale dalla Terra verso lo spazio infinito.

Le prime notizie relative alle cornamuse – qualche centinaio di anni prima che fossero conosciute in Scozia – provengono dall’Europa dell’Est. La kaba gaida, la cornamusa dei Monti Rodopi, è uno dei simboli più distintivi della musica folcloristica in Bulgaria. Diffusa nella piccola regione dei Monti Rodopi Centrali, patria di Orfeo, il suo repertorio conserva melodie e canzoni dai tempi antichi.

I balli bulgari hanno passi complessi e spesso molto veloci, si eseguono in cerchio o linearmente, ma anche in coppie e singolarmente.

La danza collettiva più diffusa in Bulgaria è il Horo, probabilmente il ballo popolare più antico del paese, con molte varietà di musica, tempi e passi che dipendono soprattutto dal luogo di provenienza. In generale, la danza Horo si fa risalire ai Traci, e si pensa che rimandi simbolicamente all’unione tra l’uomo e l’universo. Si è sempre ballato in cerchio, con al centro un suonatore di cornamusa. Sembra che questa disposizione rappresenti il nostro sistema solare, con i pianeti che girano intorno al Sole, in senso antiorario come i danzatori. Secondo gli studiosi, un tempo l’Horo si ballava solo durante le festività per raccogliere tutta l’energia dall’universo. Tenendosi per mano e seguendo un ritmo comune, i danzatori volevano rappresentare l’unione con la natura e con l’universo. Poi ognuno dei danzatori, a turno, si mette in evidenza per mostrare la sua bravura.  Questa danza antica, tramandata di generazione in generazione, è ancora molto viva. Oggi viene insegnata e praticata soprattutto grazie ai numerosi eventi organizzati per unire la gente in enormi ‘horo’ che si svolgono nelle piazze delle città, in parchi o presso monumenti storici.

Un’altra danza tipica è la Kopanitsa, diffusa nella Bulgaria occidentale. Anche in questo caso si tratta, in realtà, di una famiglia di danze, dato che ne esistono diverse versioni. Qui si alternano passi lenti e veloci; in alcune versioni i ballerini sono disposti in una linea curva e si guardano in faccia, in altre tengono le mani sulle cinture del proprio vicino.


La Bulgaria è stata ed è un paese di grande fermento anche nel settore artistico; espressioni eloquenti sono l’antica chiesa di San Giorgio e la cattedrale moderna Alexandr Nevskij. Dopo cinque secoli di dominio ottomano, la cultura Bulgara è rinata nel XIX secolo mentre artisti e scrittori cercavano di risvegliare la coscienza nazionale.

Rotonda di San Giorgio
 Cattedrale di Aleksandr Nevskij

La Bulgaria può essere orgogliosa dei suoi scrittori e poeti Ivan Vazov, Aleko Konstantinov, Yordan Yovkov, Elin Pelin, Hristo Botev, Pencho Slaveikov, Pejo Yavorov, Blaga Dimitrova, Dimcio Debelianov, Elisaveta Bagriana, dei suoi cantanti lirici noti in tutto il mondo Boris Christov, Nicola Ghiuselev, Ghena Dimitrova, Raina Kabaivanska, dei suoi celebri pittori come Zahari Zograf, Stanislav Dospevski, Vladimir Dimotrov – Maistora, Zlatio Boiadziev, Pavel Mitkov.


Nel 1888 si formarono le prime compagnie teatrali a Sofia, che portarono nel 1907
all’istituzione di un Teatro Nazionale diretto dal critico drammatico Pavel Slavejkov.
Nacque intanto una letteratura drammatica Bulgara.

Teatro Nazionale “Ivan Vazov”

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