I millenni di storia della Bulgaria l’hanno resa uno dei paesi più ricchi di tradizioni, speciali abitudini e riti. Il folclore accompagna i Bulgari per tutta la loro vita, attraverso grandi feste nazionali, ma anche piccoli gesti tipici.
Scopriamo insieme alcune delle tradizioni Bulgare più originali:
LA DANZA SULLE BRACI ARDENTI
Il “nestinarstvo”, la danza sulle braci ardenti è una delle tradizioni più misteriose e antiche del folklore Bulgaro. Le origini del “nestinarstvo” (parola che deriva probabilmente dalla parola greca hestia, “fuoco”) si perdono nella notte dei tempi. Sembra che riti propiziatori di questa natura, dedicati alle divinità solari, fossero già diffusi tra le tribù trace che abitavano la Penisola Balcanica prima della conquista Romana. Secondo varie fonti etnografiche, la forma moderna del rito, legata alla festività dei santi Costantino ed Elena (il 21 maggio), si è venuta delineando nei primi secoli della dominazione bizantina. Nestinarstvo è un rito, è una miscela unica delle credenze ortodosse orientali e delle più antiche tradizioni pagane dei Monti Strandzha, eseguito in diversi villaggi Bulgari e greci nei monti Strandzha, vicino alla costa del Mar Nero, nel sud-est della Bulgaria.
Nel giorno del rituale, gli abitanti del villaggio raggiungono la stolnina – una piccola cappella nella casa sacra del capo dei nestinari, dove sono disposte icone di molti santi, guidati dal capo dei nestinari e dal sacerdote, che benedice con un turibolo le icone sacre e gli altri nestinari.
Questo rituale prevede una danza a piedi scalzi sulle braci roventi, accompagnata dal suono del tamburo sacro e di una cornamusa. Si crede che alcuni ballerini raggiungano uno stato di trance mentre danzano tale che non sentano alcun tipo di dolore nè bruciore sotto i loro piedi.
Nel 2009 il rituale e stato inserito nell’elenco del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.
L’ANTICA USANZA TRACIA – KUKERI
La sfilata dei kukeri è un’usanza caratteristica e preservata fino ai giorni nostri che proviene dai Traci, dove fu celebrata durante i giorni di Dionisio, il dio del vino, dell’allegria, del divertimento e della vitalità, ed e associato all’aratura dei campi e del nuovo anno agricolo. L’etimologia della parola “kuker” è ovviamente di origine tracia è significa uomo alto mascherato. I partecipanti a questo rituale sono soltanto maschi, vestiti di indumenti fatti di pelle di pecora e con indosso maschere spaventose e “chanove” (campane di rame) appese alle proprie cinture. Visitano le case per augurare salute, benessere e fertilità. Presentano varie scene comiche popolari e raccolgono regali (farina, fagioli, uova, denaro). Alla fine nella piazza del paese i kukeri ballano e cantano, cercando di spaventare e cacciar via gli spiriti maligni o i fantasmi che la gente crede siano ritornati in vita durante l’inverno. La maschera tradizionale è multicolore, coperta di brandelli, nastri e nappe di lana. Anche il costume è variopinto e vivace fino alla propria immaginazione.
“BABA MARTA!”
Il 1 ° Marzo il popolo Bulgaro celebra una festa unica nel suo genere, rimasta nella cultura popolare dalla tradizione pagana, che si chiamata Baba Marta (o nonna Marzo). In questa giornata i Bulgari si scambiano la cosiddetta “Martenitsa” e si augurano “Chestita Baba Marta!”, augurando salute, fortuna e felicità alla famiglia e agli amici. La Marteniza è un piccolo ornamento fatto di fili rossi e bianchi attorcigliati – lana, seta o cotone che si appunta sui vestiti, attorno al polso, o intorno al collo e si tiene fino a quando non si vede una cicogna o un albero da frutto in fiore per la prima volta nel corso della stagione. Il bianco è un simbolo di forza, purezza e felicità; il rosso è associato alla salute, il sangue, la fertilità. Questa festa così amata e celebrata dai Bulgari in tutto il mondo è la festa della gioia, della salute e di una vita longeva. E’ il preludio dell’arrivo della primavera e di una nuova vita.


Esistono diverse legende sulla nascita della martenitsa. Una di queste è legata a Khan Asparuh, fondatore dello stato Bulgaro, che nell’anno 681 d. C. insieme al suo popolo – i Proto-Bulgari, raggiunse la pianura del Danubio e decise di stabilirvisi, incantato dal luogo. Dopo la proclamazione dello stato Bulgaro appena fondato, il Khan voleva fare un sacrificio a Dio Tangra. Il rogo sacrificale veniva tradizionalmente acceso con un ramoscello di aneto essiccato, ma i Bulgari non trovarono nulla di simile. Mentre Khan Asparuh si chiedeva cosa fare, un falco atterrò sulla sua spalla, con un fagottino di aneto appeso alla sua zampetta. Fu inviato dalla sorella di Khan Asparukh, Huba, rimasta nei palazzi del padre Kubrat. Huba aveva fatto un sogno, che l’aveva messa al corrente dei problemi del fratello, per questo, tramite il suo falcone, gli mandò un mazzetto di aneto, legato con un filo di lana bianco. Durante il lungo volo, tuttavia, l’ala del falco si scorticò e il sangue macchiò il filo bianco. Così Khan Asparuh ricevette il dono della sorella annodato con un filo bianco e rosso, che legò al suo polso come portatore fortuna e salute, e finalmente fu possibile accendere il fuoco sacrificale come da tradizione.
LA VALLE DELLE ROSE E IL SUO FESTIVAL
E’ da 300 anni che il rito si ripete: di buon mattino tra la fine di maggio e gli inizi di giugno, quando le rose sono ancora coperte dalla rugiada, la gente si sposta dai villaggi ai campi per dare inizio alla raccolta delle rose: ogni petalo viene staccato dolcemente dalla pianta, deposto con cura in cestini di vimini per non sgualcirlo, e liberato in aria finché non si svuota l’ultimo cestino della raccolta mattutina.

L’impegno richiesto è elevatissimo: occorrono circa 300 kg di petali di rose per produrre un solo litro di olio di rose. Si ritiene che il profumo emanato dalle rose Bulgare sia unico al mondo e questo è legato alle particolari condizioni climatiche e alle proprietà della terra su cui nascono i roseti. L’essenza di rose Bulgare copre attualmente il 70% del mercato mondiale.
I prodotti del raccolto vengono utilizzati dai laboratori anche per produrre cosmetici, marmellata o liquori come la grappa di rose.
Ragazze in costumi tipici raccolgono i boccioli tra carretti addobbati a festa, gruppi di suonatori e danze rituali. Ogni paese organizza il suo festival cercando di realizzare l’evento più bello in tutta la Bulgaria, e attraendo migliaia di curiosi visitatori, che possono partecipare al raccolto.
Il Festival delle Rose è un evento unico, in cui i colori delle rose, le danze, i ricami intessuti sui costumi, l’allegria del popolo Bulgaro, i sapori della gastronomia si intrecceranno, creando un’atmosfera davvero ricca di fascino.
Cucina tradizionale Bulgara

Lo Yogurt – simbolo e orgoglio Bulgaro
Il batterio Lactobacillus Bulgaricus distingue lo yogurt in Bulgaria da tutti i latticini prodotti in altri paesi. Grazie ad esso si ottiene uno yogurt unico per il suo gusto eccellente e per le sue proprietà terapeutiche e di longevità. Lo yogurt Bulgaro è la varietà di yogurt più popolare al mondo ed è una delle cose che rendono orgogliosi i Bulgari, la loro invenzione ed eredità esclusiva che risale a molti secoli fa. Non a caso il batterio che induce il latte a trasformarsi naturalmente in yogurt è stato scoperto da uno scienziato Bulgaro.

Il Vino bulgaro – un dono degli Dei della Tracia
In Bulgaria si produce vino da 3000 anni! Plinio racconta che il tracio Eumolpo fu il primo vinificatore d’Europa. “Oro liquido” così i Bulgari chiamano il loro vino. Questa bevanda gioca un ruolo particolarmente importante nella storia e nella vita dei Bulgari e la sua presenza è indispensabile su quasi tutti i tavoli delle festività nazionali. Alcune delle varietà locali tipicamente bulgare sono Gamza, Cherven Muscat, Shiroka Melnishka Lozya, Rubin, Mavrud, Pamid e Dimyat. È noto che persino il politico britannico Winston Churchill ordinasse 500 litri di vino rosso bulgaro “Melnik” all’anno, che non si fece mancare neanche durante la Seconda Guerra Mondiale.

Le vigne
Con una superficie vitata di 60 mila ettari, una produzione annua di circa 420 mila tonnellate d’uva (di cui 250 mila destinate alla vinificazione) e un export vinicolo verso numerosi mercati per 60 milioni di litri, la Bulgaria è tra i Paesi dell’Est Europa che più sta progredendo nel panorama vitivinicolo mondiale. Si tratta di una nazione dove la coltivazione della vite risale a migliaia d’anni fa, al tempo precedente i Traci e poi i Romani. Già nel II secolo d.C., grazie all’imperatore Antonino Pio, qui fu introdotta la prima legge in materia vitivinicola per tutelare i vigneti della Bassa Mizia (l’attuale Bulgaria del Nord).

Cucina Bulgara tradizionale
La cucina bulgara è nota per l’abbondanza dei prodotti, le spezie, le tradizioni e la varietà delle ricette. Le ricette Bulgare sono uniche e così antiche da essere tramandate di generazione in generazione per centinaia di anni. La cucina bulgara è sostanziosa, alla griglia o in umido e accompagnata da enormi insalate. La Bulgaria è famosa per le verdure squisite, i latticini di qualità e per la varietà di spezie delicate. Due sono i prodotti tipici bulgari che sono sempre presenti sul tavolo dei Bulgari – lo yogurt ed il formaggio bianco.
Tipi di uva Bulgari assolutamente da provare:
Gamza (Гъмза) – uva per vini secchi, rossi e da dessert dalla regione del Danubio e specialmente dal Nord-est della Bulgaria.
Shiroka Melnishka Loza ( Широка Мелнишка Лоза ) – un particolare tipo di uva rossa dalla regione di Melnik.
Dimyat (Димят) – il vino bianco secco e leggero dal Nord-est della Bulgaria e dalla regione del Mar Nero. Dimyat è il vino perfetto per l’estate. Viene anche utilizzato per produrre vini frizzanti, liquori e addirittura cognac.
Mavrud (Мавруд) – probabilmente il vino rosso secco più famoso, conosciuto anche come il vino dei Traci.
Red Misket (Червен Мискет) – un tipo unico di uva dalla regione Sub-Balcanica, usato per produrre vini secchi e semi-secchi. Il Red Misket è un ibrido fra Riesling e Dimyat.
Rubin (Рубин) – un tipo di uva locale, un ibrido fra il Nebbiolo e l’uva Syrah.
Pamid (Памид) – il Beaujolais bulgaro! In Bulgaria viene datato ai tempi degli antichi Traci. Questo vino rosso è delicatamente corposo, il che lo rende perfetto per una consumazione fresca.
La cucina Bulgara ha eredità balcaniche, mediorientali e mediterranee, che ha potuto riscoprire dopo un periodo di povertà e razionamento del cibo e che nella realtà quotidiana si sta sviluppando in senso moderno, facendo tesoro di alcune tradizioni ed evolvendole in concetti più contemporanei.
La nota distintiva della cucina Bulgara tradizionale sono le miscele di spezie, anima che definisce la tipicità Bulgara di un piatto che magari ha ingredienti in comune con specialità turche, greche, slovene o iraniane. Il “Sale Colorato” (sharena sol) è tra le spezie più popolari nella cucina Bulgara. I suoi ingredienti principali sono santoreggia ben essiccata, fieno greco, peperoni dolci e / o piccanti, mais tostato, semi di zucca tostati, sale e timo. Nasce come specialità di famiglia, con i propri segreti, dagli ingredienti e proporzioni scelte nella miscela, e per tradizione insaporisce in modo specifico grigliate di carne, zuppe o l’infinità di piatti classici a base di verdure e formaggi.
Di seguito immagini di alcune pietanze bulgare tra le più amate:
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